Reporting ESG, 5 buone pratiche per migliorare i risultati

Cresce l’importanza del reporting ESG e KPMG fornisce cinque consigli utili alle aziende per rendere più efficace il proprio impegno nella sostenibilità

Di Arianna De Felice

Buone Pratiche - Pubblicato il 07-03-2024

Il reporting ESG diventa sempre più un documento fondamentale per le imprese, e non solo perché è necessario conformarsi alle normative, ma anche perché le aziende cominciano a vederne dei benefici di tipo finanziario. Per questo motivo, da qui ai prossimi tre anni, sono previsti notevoli investimenti. Secondo un recente studio KPMG, infatti, il 90% intende investire nell'ESG e, in particolare, nel trovare del personale dedicato, in software specifici e formazione e istruzione dei dipendenti

Va però sottolineato che la situazione appare piuttosto confusa perché oltre l'80% delle imprese intervistate pensa di essere in vantaggio rispetto ai propri concorrenti ma, di contro, oltre la metà di esse non dispone nemmeno di un software adeguato. Per cercare di dare una mano alle imprese a imboccare la giusta via sin dall’inizio e migliorare il loro reporting ESG, KPMG ha quindi stilato un breve vademecum con cinque buone pratiche da seguire.

“Un reporting tempestivo e accurato delle informazioni sulla sostenibilità è fondamentale affinché le aziende possano soddisfare le linee guida normative in materia di reporting”, ha affermato Maura Hodge, responsabile dell’audit ESG di KPMG negli Stati Uniti. "Tuttavia, la conformità da sola non dovrebbe dettare la strategia di un'organizzazione: concentrarsi sugli elementi chiave dell'ESG che determineranno il valore finanziario nel lungo termine è fondamentale".

Buone pratiche per migliorare il reporting ESG

Ecco dunque i cinque consigli di KPMG per aiutare le aziende a migliorare il proprio reporting ESG.

La prima riguarda l’importanza di definire le proprie ambizioni di sostenibilità. Nello specifico fa riferimento a concordare collettivamente una strategia green per ciascuno degli argomenti materiali di sostenibilità, stabilire piani d'azione e determinare come misurare il successo. Tutte queste azioni collegano la sostenibilità alla strategia aziendale senza dimenticare inoltre che queste informazioni sono necessarie per la rendicontazione normativa.

Per crescere in nuove aree è necessario avere le competenze giuste. Diventa fondamentale dunque investire nel personale ESG dedicato in modo che sia in grado di gestire e supervisionare i processi di reporting, raccolta dati e analisi. Inoltre va anche ampliato l’accesso alle informazioni sulla sostenibilità creando una cultura di consapevolezza ESG in tutti i dipartimenti attraverso programmi di formazione e istruzione dei dipendenti.

Bisogna poi pensare a progettare un'architettura tecnologica ESG olistica strutturata ma flessibile, come un data lake, per essere in grado di adattarsi in modo efficiente ai nuovi e mutevoli requisiti di reporting.

Per ottenere un reporting efficiente e allineare meglio gli obiettivi di sostenibilità le aziende devono essere pronte e in grado di affrontare sfide strutturali ridefinendo continuamente ruoli e responsabilità e identificando leader ed esperti in materia.

Infine, non bisogna mai dimenticarsi che, se necessario, si può sempre fare affidamento su un supporto esterno. Infatti, per supportare le capacità interne e accelerare i progressi, le imprese dovrebbero ricordarsi di prendere in considerazione l’outsourcing delle principali responsabilità di reporting sulla sostenibilità.


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