Buone pratiche per prepararsi alla CSRD

In considerazione del fatto che c’è ancora una fetta di aziende che non si sente pronta alla CSRD, PwC ha stilato tre step che le imprese dovrebbero seguire

Di Arianna De Felice

Buone Pratiche - Pubblicato il 07-08-2024

Negli ultimi anni le aziende stanno sempre più integrando la sostenibilità all'interno delle loro strategie anche su base volontaria ma, presto, molte più imprese dovranno produrre report annuali dedicati ai temi sostenibili.
Le previsioni, infatti, parlano di circa 50.000 aziende di tutto il mondo che dovranno attenersi alla direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD - Corporate Sustainability Reporting Directive) dell'UE.

Nonostante l'imminente scadenza (le prime imprese che dovranno presentare la rendicontazione di sostenibilità dovranno farlo nel 2025 su dati 2024), dal Global CSRD Survey di PwC, emerge che c'è ancora un 3% delle imprese che non si sente pronto, percentuale che sale a 7% per quelle che dovranno rendicontare nel 2026. Inoltre, anche nelle aziende che si sentono più preparate, vi sono ancora diverse lacune su alcune tematiche meno familiari come biodiversità, circolarità, inquinamento e lavoratori nella catena del valore.

E proprio per coloro che sono ancora incerti PwC ha stilato tre buone pratiche da seguire per una più profonda integrazione della sostenibilità con la strategia aziendale.

Buone pratiche per prepararsi alla rendicontazione CSRD

Sebbene gli standard della CSRD e dell’European Sustainability Reporting Standards (ESRS) siano una novità per tutti, come abbiamo già detto, molte aziende divulgano informazioni sulla sostenibilità da anni, in base a mandati normativi o standard volontari. Per riuscire a stilare report di sostenibilità annuali hanno prima svolto una serie di step che vanno dal coinvolgimento degli stakeholder all’analisi della materialità all’impostazione di processi come la raccolta dati. Queste sono, ovviamente, tutte basi importanti che permetteranno, a chi già le utilizza, di essere avvantaggiati nella stesura della rendicontazione. Il primo consiglio degli esperti di PwC, dunque, è quello di cercare di muoversi per comprendere il proprio ambito e settore, interagendo con colleghi e partner per capire come altri si stanno muovendo, e partire dai propri precedenti progressi per prepararsi al domani.

Visto che il tema della reperibilità e della qualità dei dati risulta una delle principali sfide che le aziende stanno ancora oggi affrontando, bisognerebbe, sin da ora, impostare processi e sistemi di dati per il lungo periodo. Dalla ricerca, infatti, emerge che sono ancora poche le aziende che conservano le informazioni sulla sostenibilità in sistemi centrali, mentre lo fanno per altre aree come finanza, clienti, prodotti e capitale umano. Per questo motivo la parola sostenibilità è sempre più abbinata alla tecnologia nella quale le aziende stanno pian piano investendo, in particolare, in sistemi che permettono di avere questi numeri sempre disponibili e pronti per la verifica.

Infine, l’ultima buona pratica consigliata da PwC per aiutare le aziende a prepararsi alla CSRD, è quella di coinvolgere i propri dirigenti. Diverse aziende hanno dichiarato che ben otto funzioni aziendali o dipartimenti vengono costantemente coinvolti nei processi decisionali inerenti la rendicontazione di sostenibilità. Nello specifico, i livelli alti come il direttore finanziario (CFO) il direttore informatico (CIO) e il direttore della sostenibilità (CSO), sono attualmente coinvolti nel 70% delle imprese
Supportati dai rispettivi team, i CFO apportano la conoscenza di come l'azienda gestisce le informazioni e prende decisioni, i CIO dirigono l'installazione di sistemi di dati e software abilitanti e i CSO forniscono competenza in argomenti di sostenibilità e procedure specifiche CSRD come la valutazione della doppia materialità. La combinazione di queste competenze è essenziale non solo per soddisfare i requisiti di conformità, ma anche per incorporare la sostenibilità nelle discussioni sulle operazioni e sul modello aziendale dell'azienda.


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