Le energie rinnovabili sono la chiave per un futuro più green. Si tratta di risorse naturali inesauribili che creano energia pulita e a disposizione di tutti grazie alla loro capacità di riuscire a rigenerarsi nel tempo. Diverse sono le fonti di energia rinnovabile. Oggi parliamo dell’energia geotermica ovvero quella che viene generata nel sottosuolo della superficie terrestre.
Cos'è l'energia geotermica
Si dice geotermico quando ci si riferisce ad un sistema in grado di trasformare il calore del sottosuolo in energia, a sua volta utilizzabile sia per produzione dell’energia elettricà, sia per produrre energia termica.
Per energia geotermica, dunque, si intende un'energia pulita che si ottiene grazie al calore della terra e che viene resa disponibile dall’acqua e dal vapore che fuoriescono spontaneamente dalla crosta terrestre, come nel caso dei geyser o delle sorgenti termali. Questi fluidi vengono anche estratti artificialmente tramite perforazione meccanica.
In base alle sue caratteristiche, la geotermia si suddivide in tre diverse tipologie:
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sorgente idrotermica situata a circa 1000/2000 metri di profondità e che si caratterizza per la presenza di acqua o vapore riscaldati da rocce ignee a elevata temperatura;
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sorgente geopressurizzata situata a circa 3000/10000 metri dove l'acqua può raggiungere anche temperature oltre i 150°;
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sorgente petrotermica ovvero la più profonda composta solamente da rocce calde ed è priva di acqua.
A seconda del tipo di fonte, l’energia può essere impiegata in vari usi dalle terme alle pompe di calore, per riscaldamento domestico oppure per la produzione di energia elettrica.
Vantaggi e svantaggi
Come spesso avviene quando si parla di fonti rinnovabili, il primo vantaggio dell'energia geotermica è il risparmio che può raggiungere fino all'80%.
Da un punto di vista ambientale, invece, la geotermia non rilascia anidride carbonica e, grazie al suo impianto particolarmente silenzioso non arreca disturbo nei centri abitati. Inoltre, gli scarti provenienti dalla produzione di questa energia, possono essere tutti riciclati.
L'altro vantaggio dell'energia geotermica è che non essendo soggetta alle variazioni metereologiche o ad altri fattori, è sempre disponibile.
Guardando nello specifico all'Italia, inoltre, c'è un altro vantaggio da considerare: l'occupazione. Secondo lo studio condotto dal Gestore dei servizi energetici (GSE) nel 2018, infatti, ciascun megawatt di potenza geotermica installato e mantenuto ha creato 34 posti di lavoro contro i 19 dell'eolico e i 12 del fotovoltaico.
Come sempre però è bene guardare anche l'altra faccia della medaglia. Tra gli svantaggi dell'energia geotermica, infatti, vi è innanzitutto un disturbo olfattivo dovuto soprattutto all'idrogeno solforato. A questo si aggiunge anche un forte impatto visivo sul paesaggio in prossimità delle centrali geotermiche.
Infine, per poter prelevare l’energia geotermica, sono necessari degli studi preliminari piuttosto lunghi e costosi per poter trovare il luogo giusto dove collocare gli impianti.
L'Italia, patria dell'energia geotermica
Era il 1904 quando a Lardello in Toscana il principe Piero Ginori Conti costruì il primo impianto geotermico della storia (oggi impianti Enel Green Power). Secondo studi e fonti storiche, però, proprio in queste stesse zone si sfruttava il calore della terra e delle sorgenti naturali fin dagli antichi etruschi.
Inizialmente il vapore che fuoriusciva dalla terra naturalmente era una valida alternativa al carbone per le macchine a vapore. Negli anni poi, si è passati via via alla trasformazione del calore in energia elettrica rinnovabile.
Dipendendo dalla disponibilità di fonti geotermiche naturali, la geotermia prese piede soprattutto in Italia, USA e Islanda.
Arrivando ai giorni nostri, secondo una ricerca, dal 2018 in Italia si trovano 37 centrali geotermiche che producono circa 6.105 GWh/anno per la maggior parte provenienti dalla Toscana nelle province di Pisa, Siena e Grosseto. Le altre aree italiane dedicate all'energia geotermica, si trovano in Veneto, nel Friuli-Venezia Giulia, in Campania, in Sicilia e in Emilia Romagna. Nonostante questo, però, il comparto geotermico comprende solo il 2,1% della produzione di energia nazionale. Secondo il market report di Egec, ciò avviene perché non c'è, ad oggi, un quadro normativo adeguato, per le lunghe procedure di autorizzazioni e licenze e per gli alti costi da sostenere per mappatura e perforazione dei serbatoi geotermici.
Tuttavia la situazione potrebbe presto cambiare dato che giorno 1 febbraio 2023 la Commissione Europea ha presentato il Piano Industriale del Green Deal che comprende misure riguardanti anche la geotermia. Lo scopo è quello di riuscire a produrre sul suolo europeo almeno il 40% delle tecnologie verdi, tra le quali spicca la geotermia, semplificando le autorizzazioni, adeguando le norme sugli aiuti economici, rafforzando la catena di approvvigionamento e migliorando le competenze.
Intanto però, l’Italia si posiziona nella classifica dei primi dieci paesi al mondo che utilizzano l'energia geotermica. Se i primi posti occupati da Stati Uniti e Filippine sono difficili da raggiungere, il Belpaese primeggia invece su Indonesia e Messico.