Tre quarti delle aziende che si preparano a presentare la rendicontazione ai sensi della direttiva CSRD affermano di tenere maggiormente conto della sostenibilità nel processo decisionale o che intendono farlo nel breve termine. A dirlo è la Global CSRD Survey inaugurale di PwC.
Global CSRD Survey: a che punto sono le aziende?
La CSRD, supportata da 12 European Sustainability Reporting Standards (ESRS) e che interesserà circa 50.000 aziende a livello globale, richiede di divulgare in modo dettagliato le performance green delle imprese e di considerare le implicazioni della sostenibilità per la propria attività su un'ampia gamma di argomenti tra cui: cambiamenti climatici, condotta aziendale, uso delle risorse, inquinamento e biodiversità.
Dall’indagine Global CSRD Survey di PwC emerge che, attualmente, il 97% degli intervistati si sente pronto a presentare la dichiarazione di rendicontazione di sostenibilità entro il 2025 contro solo il 3% che non lo è ancora. Tra coloro che dovranno presentarla nel 2026, invece, la percentuale scende al 93%.
Andando a vedere nel dettaglio, però, la sicurezza citata sopra differisce a seconda degli argomenti stabiliti negli standard di rendicontazione. Per esempio, emerge che gli intervistati hanno più fiducia su argomenti che sono generalmente inclusi nelle informative esistenti come la forza lavoro (96%), la condotta aziendale (94%) e il cambiamento climatico (94%). Dall’altra parte, però, sono molto meno fiduciosi della loro capacità di soddisfare i requisiti di rendicontazione su argomenti meno familiari come biodiversità (62%), circolarità (77%), inquinamento (72%) e lavoratori nella catena del valore (77%).
Ma chi sono i protagonisti al centro della transizione? Dal sondaggio emerge che, in media, otto funzioni aziendali e dipartimenti sono attualmente coinvolti o lo saranno, nel loro sforzo di implementazione. Tra questi vi sono le aree di sostenibilità, finanza, operazioni, approvvigionamento, tecnologia e legale.
Andando a vedere nel dettaglio, i livelli alti dell'azienda sono attualmente coinvolti nell'implementazione della CSRD in oltre il 70% delle aziende, dato che aumenta all’80% per quelle che pianificano di presentare la relazione nell'anno fiscale 2025.
Per quanto riguarda poi il tema dell'Assurance ESG circa l'80% degli intervistati afferma di aver ingaggiato un fornitore dedicato: il proprio revisore finanziario (49%), una diversa società di revisione (14%) o un altro fornitore di terze parti (16%).
In ultimo, per quanto inerente la funzione tecnologica, solo il 60% delle aziende l'ha già coinvolta.
Sfide, ostacoli ma anche vantaggi della CSRD
I tempi ormai sono davvero stringenti dato che numerose imprese con l'inizio del 2025 dovranno presentare la loro rendicontazione secondo quanto richiesto dalla CSRD, ma le sfide sono ancora molte.
La principale, condivisa dal 59% delle imprese partecipanti all'indagine di PwC, è relativa alla disponibilità e qualità dei dati. I team, infatti, si trovano a raccogliere, verificare e consolidare molti nuovi tipi di dati. Tante di queste informazioni non esistono oggi nei sistemi di pianificazione delle risorse aziendali (ERP) e in altri sistemi di origine centrale delle aziende, ma devono essere rintracciate manualmente da fogli di calcolo e documenti originali (come ad esempio fatture) distribuiti in tutta l'azienda, redendo così il rischio di errore davvero molto elevato.
Il 57%, invece, si dice molto preoccupato della responsabilità di controllo non solo dei suoi dati ma anche di quelli dei fornitori, lavoro che impiega molto tempo e competenze. Tra le altre sfide vi sono poi le skill dello staff (50%), le scadenze temporali (47%) e i sistemi tecnologici (43%). Ad oggi, infatti, oltre il 90% degli intervistati ha affermato di utilizzare, o di pianificare di farlo, fogli di calcolo per la rendicontazione della sostenibilità, una percentuale molto più alta rispetto a chi sfrutta tecnologie come data lake sulla sostenibilità, soluzioni di gestione delle divulgazioni e strumenti di calcolo del carbonio.
Man mano che le aziende stanno cominciando a seguire le direttive della CSRD per la rendicontazione stanno anche cominciando a capirne i reali vantaggi. Tra questi spiccano: migliori prestazioni ambientali (51%), un migliore coinvolgimento con gli stakeholder (49%) e la mitigazione del rischio (48%) senza dimenticare una miglior performance anche da un punto di vista sociale (42%).
Oltre ai vantaggi sopra menzionati, circa un terzo dei partecipanti al sondaggio si aspetta che l'implementazione della CSRD porti direttamente alla crescita dei ricavi e ai risparmi sui costi. Significativamente, coloro che sono più avanti nel loro percorso di implementazione sono più ottimisti sui vantaggi aziendali in tutte le dimensioni.