Un European Green Bond Standard per verificare la qualità delle obbligazioni verdi

Con l’accordo raggiunto tra i negoziatori Ue si compie un nuovo passo avanti nell’istituzione di uno standard di qualità per l’emissione di obbligazioni verdi europee

Di Simona Politini

Finanza Sostenibile - Pubblicato il 28-02-2023

È anche sulla trasparenza che si sta giocando la grande partita della sopravvivenza del Pianeta così come ancora lo vediamo oggi. 

Le obbligazioni verdi sono uno dei principali strumenti per finanziare gli investimenti relativi alle tecnologie verdi, all'efficienza energetica e delle risorse, nonché alle infrastrutture di trasporto sostenibili e alle infrastrutture di ricerca, sostiene l’Ue che, da marzo 2019, come mostra la timeline ufficiale, è impegnata nella formulazione di uno standard europeo per i green bond. Ora un ulteriore passo in avanti è stato compiuto in questa direzione: i negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla creazione di European Green Bond Standard (EuGBs). Due i punti principali del regolamento: l’allineamento alla tassonomia Ue delle obbligazioni verdi e l’intervento di revisori esterni per certificare la conformità delle emissioni al regolamento e scongiurare azioni di greenwashing. Obiettivo: supportare l’investitore nell’identificare l’effettiva sostenibilità dei titoli a livello ambientale.

Cosa prevede l’European Green Bond Standard

Secondo dunque quando stabilito dal regolamento le società che emettono obbligazioni che sceglieranno di aderirvi potranno usare la denominazione "obbligazione verde europea" o "EuGB" per le proprie obbligazioni verdi allineate alla tassonomia dell'Ue che definisce quali attività economiche siano da considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. 

È previsto un sistema di registrazione e un quadro di vigilanza per i revisori esterni di green bond europei, ossia coloro chiamati a valutare se un’obbligazione è o meno realmente verde, per garantire un’adeguata trasparenza della loro attività.

L’accordo prevede altresì che gli emittenti di obbligazioni debbano comunicare come verranno utilizzati i proventi dei green bond europei.

«La nuova norma che stiamo definendo sarà utile sia agli emittenti di obbligazioni verdi che agli investitori in tali obbligazioni. Gli emittenti potranno dimostrare che finanziano progetti verdi legittimi in linea con la tassonomia dell'UE, mentre per gli investitori che acquistano le obbligazioni sarà più facile valutare e confrontare i loro investimenti e accertarsi che siano sostenibili, riducendo in tal modo i rischi posti dal greenwashing», ha affermato Elisabeth Svantesson, ministra delle Finanze della Svezia alla presidenza di turno dell'Ue, come riportato nella nota ufficiale.

Verso l’adozione del regolamento

Lo step successivo prevede la conferma dell’accordo e la sua adozione da parte del Consiglio e del Parlamento europeo. L'applicazione scatterà dodici mesi dopo l'entrata in vigore.


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