Buone pratiche contro la siccità. Parla il Commissario Nicola Dell’Acqua

Bilanci Idrici sempre aggiornati, manutenzione del sistema idrico e creazione di sistemi in grado di accumulare e conservare l’acqua. Ecco i tre suggerimenti strategici indicati dal Commissario Straordinario Nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica

Di Simona Politini

Buone Pratiche - Pubblicato il 19-07-2023

Piogge sempre meno frequenti ma più intense. È questo in sintesi quanto si può dedurre dall’analisi condotta dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente secondo il quale da inizio 2023 in Italia gli eventi climatici estremi sono aumentati del 135% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Fa eco lo studio condotto dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc) sull'analisi del rischio da cambiamento climatico per l'Italia secondo il quale nel 2022 l'Italia ha registrato un aumento del 55% degli eventi meteorologici estremi rispetto all'anno precedente. Ecco dunque che, con l'aggravarsi della siccità – sempre lo studio del Cmcc ipotizza fino a - 40% portata di acqua nei corsi d’acqua/fiumi nel 2080 – bisogna trovare il modo di accantonare l’acqua quando in eccesso per poterla poi ridistribuire in maniera razionale lì dove e quando serve.

Come combattere la siccità: 3 interventi da compiere secondo Nicola Dell’Acqua

Su questa questione si è espresso il Commissario Straordinario Nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica Nicola Dell’Acqua in occasione della prima riunione della quinta edizione della Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti. Il Commissario Dell’Acqua, rifacendosi al contenuto del Decreto Legge 14 aprile 2023, n. 39, Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche, DL che ha istituito la Cabina di regia per la crisi idrica, sostiene la necessità di dare priorità sia al risparmio idrico che agli interventi di manutenzione sulle infrastrutture esistenti, ripristinandone ove necessario la piena funzionalità ed adeguandole al cambiamento climatico attuale, in grado cioè di conservare l’acqua quando presente in eccesso, per un successivo utilizzo durante i periodi critici.

Per arrivare a sapere con esattezza dove intervenire, e a cosa dare priorità, per risolvere il problema siccità in Italia Nicola Dell’Acqua indica tre azioni: 

  1. Valorizzare maggiormente la competenza nelle pianificazioni alle Autorità di Distretto (enti governati da Ministeri e Regioni) che, negli anni, per varie vicissitudini e urgenze, si sono sempre occupate più della qualità dell’acqua che di programmare l’uso della risorsa con bilanci idrici aggiornati e di dettaglio
  2. Usare la maggior parte delle risorse economiche per riportare alla capacità per cui sono stati progettati e realizzati gli impianti esistenti, eventualmente anche sostituendo gestori non operativi. In questo modo sarà possibile invasare dai due ai tre miliardi di metri cubi d’acqua in più in tutta Italia, soluzione non definitiva ma certamente di enorme aiuto. 
  3. Progettare sistemi in grado di accumulare e conservare una quantità d’acqua sufficiente ad attuare quelle politiche di risparmio funzionali a soddisfare qualsiasi esigenza idropotabile, agricola ed idroelettrica, in tutta Italia, anche se non dovesse piovere per un lungo periodo di tempo. In aree storicamente con problemi di acqua, il “Sistema Italia” ebbe già modo di progettare e realizzare molti anni fa, con la Cassa del Mezzogiorno, invasi e strutture con questa logica, capaci a pieno regime di contenere un miliardo e cento milioni circa di litri d’acqua, sufficienti per più di un anno.

Il Bilancio Idrico, uno strumento indispensabile per il futuro del Paese

«Cambia il clima dunque, e deve cambiare anche l’approccio alla gestione della risorsa, ora come non mai bene prezioso da distribuire con oculatezza ai vari utilizzatori, con nuove logiche programmatorie che partano da uno strumento essenziale: il Bilancio Idrico su scala di distretto», ha affermato il Commissario che prosegue: «Esistono Paesi europei con piogge scarsissime che non hanno problemi di siccità, perché hanno i bilanci idrici aggiornati dettagliatamente e gestioni unificate che hanno la specifica visione per la gestione della scarsità idrica».

Ed è proprio sullo strumento del Bilancio Idrico che il Commissario punta molto.

«Il Bilancio Idrico, integrato dai rapporti sulla crisi idrica degli Osservatori dei Distretti voluti dalla Cabina di Regia – afferma Nicola Dell’Acqua −, rappresenta uno strumento gestionale fondamentale perché permetterà di prevenire le emergenze idriche, di intervenire tempestivamente qualora vi fossero un aumento o, di contro, una scarsità di piogge e di essere pronti anche in caso si manifestassero precipitazioni intense inaspettate come quelle degli ultimi tempi in Italia. Inoltre, permetterà al Governo di intervenire anche con opere dove queste realmente servano ed effettuare quelle politiche di risparmio idrico sempre più necessarie nel Paese».


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