Buone pratiche per un'edilizia circolare secondo McKinsey

L’edilizia circolare può ridurre le emissioni di CO2 del 75%, ma per riuscire a farlo è necessario seguire alcune strategie

Di Arianna De Felice

Buone Pratiche - Pubblicato il 15-01-2024

Secondo alcune recenti stime il 26% delle emissioni globali di gas serra provengono dall’ambiente edificato. La crescita della popolazione e l’accelerazione dell’urbanizzazione potrebbero aumentare ulteriormente questa pressione. Esiste tuttavia l’opportunità di passare dagli attuali modelli di consumo e produzione a un approccio circolare più sostenibile.
Il mondo dell'ambiente costruito, infatti, racchiude un immenso potenziale di cambiamento positivo per l'ambiente e non solo: investendo in edilizia circolare i gas serra possono essere ridotti fino al 75% da qui al 2050 e già del 13% entro il 2030.

A confermarlo è uno studio realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con McKinsey & Company che ha anche cercato di individuare alcune buone pratiche per sfruttare la circolarità dei materiali.

I benefici dell’edilizia circolare

Stando alle analisi inserite nel rapporto, si prevede che, entro il 2030, il ricircolo di materiali e minerali, la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) e la cattura e l’utilizzo del carbonio (CCU) contribuiranno ciascuno a circa il 40% dell’abbattimento totale, con CCS/CCU che aumenterà il suo contributo a oltre il 50% entro il 2050.

Dati che non sono importanti solo a livello ambientale ma che, ovviamente, presentano anche sostanziali vantaggi economici. L'impiego di un'edilizia circolare corretta, infatti, potrebbe portare a un profitto annuo pari a circa 360 miliardi di dollari entro il 2050.

Il settore delle costruzioni è cruciale per ridurre le emissioni di gas serra a lungo termine. Un terzo del consumo di materiali e il 26% delle emissioni globali di anidride carbonica provengono da qui. Allo stesso tempo, il comparto impiega il 7% delle persone a livello globale e rappresenta il 13% della produzione economica”, ha commentato Sebastian Reiter, autore dello studio.

Buone pratiche per la circolarità dei materiali nell'edilizia

All'interno del report “Circolarità nell’ambiente costruito: massimizzare l’abbattimento della CO2 e le opportunità di business”, il World Economic Forum e McKinsey, inseriscono anche alcune buone pratiche per risparmiare emissioni di gas inquinanti dando una seconda vita a ogni materiale da costruzione e, di conseguenza, ottenere così un’edilizia circolare. Ogni dato fa riferimento a prospettive di riduzioni da qui al 2050.

Il cemento e il calcestruzzo, per esempio, contribuiscono per il 30% alle emissioni di CO2 legate ai materiali da costruzione. Le strategie circolari come le tecnologie di mineralizzazione e gli aggregati frantumati intelligenti offrono sostanziali guadagni di valore, nonché il potenziale per abbattere il 96% delle emissioni di CO2 incorporate dal cemento.

L’acciaio da costruzione, invece, è già altamente riciclabile e il passaggio alla produzione di acciaio con forni elettrici ad arco (EAF) e una maggiore raccolta di rottami mantengono la promessa. Queste accortezze possono evitare fino al 60% delle emissioni totali di CO2 prodotte dall’acciaio.

Non bisogna dimenticarci poi che le opportunità per la circolarità risiedono nella progettazione per il riutilizzo, nell’aumento dell’uso di materiali riciclati e nell’adozione di combustibili alternativi. Queste misure possono portare a una riduzione delle emissioni di CO2 legate all’alluminio fino all’89%.

L’introduzione di leve di circolarità, come la progettazione finalizzata al riutilizzo e alla modularità, l’aumento della macinazione della plastica e l’utilizzo di combustibili alternativi, invece, possono ridurre le emissioni di CO2 della plastica fino al 62%. Sempre le pratiche come la progettazione finalizzata al riutilizzo e alla modularità e l’aumento dell’uso del rottame di vetro possono ridurre fino al 41% delle emissioni di CO2 del vetro.

Infine il riciclaggio, il downcycling e l’utilizzo di energia rinnovabile nel processo di produzione possono produrre significativi guadagni di valore e una riduzione delle emissioni di CO2 del gesso - usato nei pannelli di cartongesso - fino al 31%.


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