Mercato del riciclo dei metalli in Italia, numeri in crescita

In Italia sono 7.457 le imprese che operano nel mondo del riciclo dei metalli. I dati di Assofermet e Cerved

Di Arianna De Felice

Trend e Scenari - Pubblicato il 23-11-2023

Negli ultimi anni l'Italia è stata definita tra i Paesi leader in Europa in ambito di riciclo. Secondo i dati del 2021, infatti, il Belpaese ha fatto enormi passi in avanti raggiungendo un tasso di riciclo pari al 72% diventando così il quarto stato in UE. Tra i settori che hanno aiutato questo titolo c'è anche il riciclo dei metalli che, secondo una recente indagine di Assofermet realizzata insieme a Cerved, conta in Italia quasi 8.000 imprese.

I numeri del mercato del riciclo dei metalli in Italia

Il settore del riciclo dei metalli gode di ottima salute in Italia tanto che, secondo i dati, tra il 2019 e il 2021 per le società di capitali attive si è registrato un aumento del fatturato (oltre il 64%), del margine operativo lordo e del numero complessivo di dipendenti. 

Oggi in Italia si contano quasi 8000 imprese che operano nel settore, per la precisione 7457. Di queste il 65,9% si occupa principalmente di commercio all’ingrosso di rottami, il 20% ha come attività principale il recupero di rottami e cascami metallici e il 14,1% è composto da autodemolitori.

Il fatturato delle società di capitali (pari a circa il 41% del totale) è in aumento con il 2021 che ha visto il suo maggior periodo d'oro con una crescita complessiva del 64,5% rispetto a due anni prima. Il 2022, invece, ha registrato un leggero calo rispetto al 2021 ma è comunque rimasto sopra i dati del 2019. Le previsioni per l'anno che sta per concludersi, invece, contano un bilancio di 18 miliardi di euro.

A completare i dati di un settore fiorente, vi è anche il numero di dipendenti. Se nel 2019 si contavano 14767 dipendenti, nel 2021 si è arrivati a 16349 ovvero una crescita del 10,7% con una media di circa 6 dipendenti per azienda. Un ultimo dato sulle società di capitali attive è relativo alle immobilizzazioni materiali: il valore complessivo è di 1,45 miliardi di euro, detenuti in gran parte dagli impianti di recupero di rottami (40,59%) e dalle imprese che si occupano di commercio all’ingrosso (37,05%). 
L’analisi ha anche preso in considerazione le società di persone e ditte individuali, pari a circa il 59% del totale, ma la stima del loro fatturato complessivo è decisamente inferiore rispetto alle società per capitali ed è pari a circa il 5%.

Infine, un ultimo spunto interessante emerso dalla ricerca è il dato sulle attività che si occupano di commercio di rottami come attività secondaria nell’ambito del proprio business. Il fatturato complessivo di queste imprese nel 2021 è di quasi 7 miliardi di euro. 

«Le attività di recupero di rottami metallici sono decisive sia in termini di contributo al PIL sia per l’impatto sociale delle imprese del nostro settore, dove sono attivi più di 19 mila dipendenti” ha dichiarato Laila Matta, Presidente di Assofermet Rottami. “Si tratta di aziende che hanno una valenza strategica in alcune delle filiere più importanti per l’economia italiana e internazionale. Basti pensare, ad esempio, che l’80% della produzione nazionale di acciaio avviene proprio a partire dal riciclo dei rottami ferrosi».

Metodologia

Lo studio è stato realizzato da Cerved Group S.p.A. tramite analisi di dati disponibili pubblicamente sulle società del settore. Sono incluse nell’analisi tutte le imprese a livello nazionale con uno dei seguenti codici Ateco come codice primario: 38.31.10 (Demolizione di carcasse, vale a dire smantellamento di carcasse di ogni tipo tra cui automobili, computer, televisori e altre apparecchiature per il recupero di materiali), 38.32.10 (Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici), 46.77.10 (Commercio all’ingrosso di rottami e sotto prodotti della lavorazione industriale metallici). Per le società di persone e le ditte individuali la stima del fatturato è stata effettuata sulla base delle classi di fatturato definite da Cerved Group S.p.A. in funzione del numero dei dipendenti e settore di appartenenza, utilizzando come dato di riferimento il dato medio di classe. Quando si parla di “commercio di rottami come attività secondaria” si fa riferimento alle attività con codice Ateco secondario 46.77.10 (Commercio all’ingrosso di rottami e sotto prodotti della lavorazione industriale metallici) e con codice Ateco primario diverso da 38.31.10 (Demolizione di carcasse), 38.32.10 (Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici) o 46.77.10 (Commercio all’ingrosso di rottami e sotto prodotti della lavorazione industriale metallici).

 

 

 


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