ESG Reporting, le 7 sfide da affrontare che riguardano la gestione dei dati

Le prove che le aziende dovranno affrontare per effettuare la transizione green passano anche dalla gestione dei dati

Di Redazione

Strategie ESG - Pubblicato il 09-10-2023

L'Agenda 2030 e gli SDGs spingono le aziende verso uno sviluppo sostenibile con una prospettiva di lungo periodo. Per tale ragione sono stati stabiliti nuovi obiettivi ESG a livello internazionale ed europeo per promuovere la sostenibilità ecologica, l'inclusione sociale e la parità sociale.

Nel dicembre 2022 l'UE ha introdotto la Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), obbligando grandi aziende pubbliche e quotate con oltre 500 dipendenti a pubblicare bilanci non finanziari e dati sull'impatto ambientale e sociale. Ed è qui che entra in campo l'ESG Reporting, che riferisce sugli effetti aziendali su ambiente, società e governance, è essenziale per affrontare questa transizione e richiede una pianificazione e un monitoraggio costante. Si tratta di un'attività non certo semplice che porta con sé tante sfide.

ESG Reporting, cos'è 

Fermiamoci però un momento per capire meglio cos'è un ESG Reporting. L'ESG Reporting è un processo attraverso il quale le aziende comunicano in modo trasparente e sistematico le informazioni relative alle loro prestazioni ambientali, sociali e di governance (Environmental, Social, Governance) ai loro stakeholder. Queste informazioni sono spesso incluse nei rapporti aziendali o nelle relazioni annuali e forniscono dettagli su come l'azienda gestisce e misura l'impatto delle sue attività in questi settori.

Le componenti principali dell'ESG Reporting, come lascia intuire lo stesso acronimo, sono tre:

Ambientale (Environmental): questo aspetto riguarda l'impatto ambientale delle attività dell'azienda. Include informazioni sulla gestione delle risorse naturali, sulle emissioni di gas serra, sull'efficienza energetica, sulla gestione dei rifiuti e su altri fattori che influenzano l'ambiente.

Sociale (Social): questo aspetto copre le politiche e le pratiche dell'azienda legate al benessere dei dipendenti, alla diversità e all'inclusione, alla sicurezza sul lavoro, ai diritti umani e alle relazioni con la comunità. Include anche aspetti come la gestione delle catene di approvvigionamento responsabili.

Governance: questo aspetto riguarda la struttura e le pratiche di governance dell'azienda. Include informazioni sulle strutture di leadership, sulla composizione del consiglio di amministrazione, sulle politiche di remunerazione, sulla trasparenza finanziaria e sulla gestione dei conflitti di interesse.

Le informazioni riportate attraverso l'ESG Reporting consentono agli stakeholder di valutare l'azienda non solo in base ai suoi risultati finanziari, ma anche in base al suo impatto sociale e ambientale. L'obiettivo è promuovere la trasparenza e incoraggiare le aziende a migliorare le loro prestazioni ESG per contribuire a un mondo più sostenibile e responsabile.

Gestione dei dati e ESG Reporting, due attività interconnesse 

L'ESG Reporting e la gestione dei dati sono strettamente collegati in quanto la raccolta, l'analisi e la presentazione di dati accurati e pertinenti sono fondamentali per un reporting ESG efficace.

E veniamo così alle 7 sfide con cui confrontarsi nella realizzazione dell'attività di ESG Reporting individuate da Iconsulting, azienda di consulenza italiana focalizzata sulla creazione di valore strategico partendo dai dati, che supporta le imprese nel percorso trasformativo verso la sostenibilità con una propria solution in grado non solo di gestire in modo efficiente ed efficace le esigenze di monitoraggio, ma anche di introdurre innovazione nei processi interni e verso gli stakeholder esterni.

Le 7 sfide dell'ESG Reporting connesse alla gestione dei dati:

1.    Commitment: è fondamentale rendere consapevoli tutte le persone coinvolte dell’influsso che esercitano attraverso il proprio operato, per questo è necessario un ingente impegno e sponsorship a livello corporate per garantire il successo delle iniziative ESG.
2.    Governance: l’ESG Reporting presuppone un governo robusto degli stakeholder interni come contributori al raggiungimento della strategia ESG, sia nella fase di raccolta dei dati a supporto dei processi di monitoraggio, sia nella loro analisi per migliorare i processi interni. Per condurre a buon fine l’operazione è indispensabile che tutte le funzioni dell’impresa lavorino come un unico team.
3.    Regulation: flessibilità deve divenire la parola chiave per fronteggiare le modifiche legislative e i cambiamenti della strategia aziendale. Oggi, nello specifico, è richiesto un grande sforzo per adattare il lavoro effettuato sui framework precedenti alle nuove direttive europee.
4.    Data Quality: i dati a supporto dei processi sono spesso imprecisi o interpretati e non risiedono all’interno dei sistemi, per questa ragione è meglio gestire la qualità del dato fin da subito, per evitare un effort maggiore nella fase di reporting. Attivare un processo per cui i dati che provengono dalle più disparate fonti aziendali siano certificati e soggetti a controllo prima di entrare nel sistema di reporting è una fase fondamentale per ottenere un sistema privo di incongruenze ed errori. La qualità del dato non riguarda però soltanto la sua esattezza, ma è altrettanto importante classificare le informazioni aziendali nel modo corretto secondo la definizione dei framework ESG.
5.    Automation: i processi ESG raccolgono dati su tutto l’operato dell’azienda e riguardano molte sorgenti informative, alcune delle quali non strutturate; è fondamentale quindi limitare il livello di manualità nell’acquisizione dei dati necessari per rendere il più possibile automatizzato e veloce questo iter che coinvolge diversi attori e richiede un effort importante.
6.    Data e Metadata Management: i processi di raccolta e rendicontazione data intensive esigono una gestione strutturata dei dati multi-sorgente. Poiché sono coinvolti diversi attori e varie fonti informative, articolate e non, tutto deve essere documentato, tracciato e impostato per risultare intelligibile agli stakeholder interni ed esterni e alle figure aziendali che utilizzano i dati per definire i KPI.
7.    Innovation: effettuare ESG Reporting non deve essere concepito solo come un obbligo normativo, ma anche come un’occasione per evolvere i processi interni e per ottenere un vantaggio concreto con i consumatori che in questo modo divengono shareholder del valore generato in ambito sostenibilità.


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