Fit for 55: nuove norme UE per aumentare il risparmio energetico

Con 471 voti a favore il Parlamento europeo ha approvato le nuove norme sul risparmio energetico inserite nel pacchetto Fit for 55

Di Arianna De Felice

Normative - Pubblicato il 21-07-2023

Con 471 voti a favore, 147 contrari e 17 astensioni è stata approvata dal Parlamento Europeo la nuova legge in ambito risparmio energetico che rientrerà nel pacchetto Fit for 55. La normativa fissa i nuovi obiettivi di risparmio ad almeno l'11,7% entro il 2030. Ma prima di entrare nei dettagli della nuova legge cerchiamo di capire il contesto nel quale nasce.

Fit for 55

La nuova norma sul risparmio energetico appena approvata dal Parlamento rientra nell’ambito di un lungo percorso cominciato il 14 luglio 2021, quando la Commissione Europea ha adottato Fit for 55. In poche parole si tratta di un pacchetto che comprende riforme e regolamenti economici e sociali pensati col fine di combattere la lotta al cambiamento climatico e per ridurre le emissioni di gas serra. 

Nello specifico il pacchetto parla di una riduzione minima del 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030. Inoltre Fit for 55 comprende anche la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili (RED II) secondo la quale l'UE è tenuta a garantire che almeno il 32% del suo consumo energetico provenga da fonti energetiche rinnovabili entro il 2030.

La nuova norma sul risparmio energetico

I nuovi obiettivi da raggiungere entro il 2030, come abbiamo visto, sono pari ad almeno l'11,7% della riduzione del consumo energetico. Per poter raggiungere l'obiettivo, la norma stima un risparmio energetico annuo medio pari all'1,5% da qui al 2030. Nello specifico, fino al 2025 si dovrà risparmiare l’1,3% ogni anno, percentuale che verrà progressivamente aumentata arrivando al 1,9% entro la fine del 2030.

Gli obiettivi di risparmio dovranno essere raggiunti attraverso misure locali, regionali e nazionali, in diversi settori, prima fra tutte la pubblica amministrazione. I deputati, infatti, hanno insistito che la riduzione riguarderà soprattutto il settore pubblico che dovrà ridurre il consumo finale di energia dell'1,9% ogni anno.

Inoltre gli Stati membri dovrebbero garantire che almeno il 3% degli edifici pubblici sia ristrutturato ogni anno per trasformarli in edifici a energia quasi zero o a emissioni zero.

«La crisi energetica non è finita. Non c'è alcuna garanzia che i prossimi inverni saranno miti come gli ultimi. Ora e nei prossimi 7 anni è il momento di realizzare i cambiamenti strutturali necessari. Nel corso di questa procedura, sono molto felice che siamo riusciti a spingere gli Stati membri verso obiettivi di efficienza energetica molto più ambiziosi. Questo è fondamentale per non dipendere più dall'energia russa in futuro e per raggiungere i nostri obiettivi climatici. Oggi è una grande vittoria. Un voto non solo positivo per il nostro clima, ma anche negativo per Putin», ha dichiarato il relatore del Parlamento europeo Niels Fuglsang a margine dell’approvazione della normativa. 

L'approvazione della direttiva sul risparmio energetico è importante anche perché rientra tra le proposte che i cittadini hanno inserito nelle conclusioni della Conferenza sul futuro dell'Europa tenutasi a maggio 2022. Nello specifico la direttiva risponde alla proposta 3(3), che mira a ridurre la dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas attraverso progetti di efficienza energetica e l'espansione della fornitura di energia pulita e rinnovabile; alla proposta 3(5), che sostiene gli investimenti nelle tecnologie per le energie rinnovabili, e alla proposta 3(6), che promuove l'esplorazione di nuove fonti energetiche ecologiche e di metodi di stoccaggio, a sostegno degli obiettivi climatici dell'UE. Infine si allinea anche alla proposta 1(1) che promuove processi produttivi più ecologici da parte delle aziende, sostenendole nell'individuazione delle soluzioni migliori.

La prossima tappa, prima che il testo entri ufficialmente in vigore, riguarda il Consiglio dei ministri che dovrà approvarlo formalmente.


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