Positive Food, la prima etichetta alimentare green

Nutrirsi in modo sano ma, ora, anche sostenibile con la Positive Food, l’etichettatura per un'alimentazione che fa bene al copro e anche al Pianeta. I quattro indicatori presenti: Ambiente, nutrienti, persone e filiera

Di Arianna De Felice

Normative - Pubblicato il 12-07-2023

Nutrirsi si ma in maniera sana e green. Da qui nasce Positive Food, l'etichetta Made in Italy che, oltre alle semplici informazioni nutrizionali, riporta per la prima volta anche dati sulla sostenibilità. Il progetto è stato realizzato dal Milan Food Center for Law and Policy, l'associazione riconosciuta a livello internazionale e nata con lo scopo di dare seguito ai temi emersi da Expo 2015, in collaborazione con la consulenza scientifica dell’Università degli Studi di Milano e con la Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Almeno per il momento, però, non si tratta di una vera e propria "normativa" poiché la certificazione è attualmente su base volontaria, tuttavia segna un punto importante nel processo di trasparenza e, chissà, che non riapra il discorso sull'etichettatura fronte pacco degli alimenti in Europa rimasta in sospeso.

Cos’è Positive Food

Positive Food nasce per rispondere a due importanti questioni di oggi: il consumo consapevole e l’educazione alimentare. Grazie alla nuova etichetta, infatti, il consumatore sarà informato non solo sui valori nutrizionali ma anche sull’impatto che il prodotto e la sua realizzazione hanno sull'ambiente, sull'economia e sulla società.

«Lavoriamo costantemente per garantire la tutela del diritto al cibo, che deve essere qualitativamente adeguato per tutti. L’equità e la tutela del diritto nei sistemi alimentari sono temi cruciali, da cui dipende gran parte del benessere del singolo individuo. Inoltre, il Centro si impegna per certificare con credibilità ogni prodotto, rendendo il consumatore più informato possibile. Siamo sicuri che questo sia solo l’inizio di una rivoluzione dell’educazione alimentare», ha dichiarato Pier Filippo Giuggioli, docente nel dipartimento di Diritto pubblico italiano e sovranazionale dell’Università degli Studi di Milano e responsabile del progetto per il Milan Center for Food Law and Policy.

I dati presenti sull'etichetta provengono da ricerche dell'équipe di studiosi e ricercatori dell’Università Statale di Milano, costantemente aggiornati in tema di nutrizione.

Cosa c’è sull’etichetta sostenibile

L'etichetta è bianca e blu e di facile lettura. Al suo interno infatti, riporta un punteggio che va da 0 a 5, ottenuto dalla somma delle singole valutazioni dei quattro pilastri dell'educazione alimentare: ambiente, nutrienti, persone e filiera. Accanto, infine, ci sarà un QR Code da inquadrare per avere tutti gli approfondimenti del singolo indicatore.

Nello specifico, per quello che riguarda l'ambiente, vengono considerati e analizzati diversi indicatori quali: cambiamento climatico (CO2); particelle fini; riduzione dello strato di ozono; formazione fotochimica dell’ozono; radiazione ionizzante; impoverimento delle risorse idriche; eutrofizzazione marina; eutrofizzazione delle acque dolci; acidificazione; eutrofizzazione terrestre; uso del suolo; esaurimento delle risorse energetiche; esaurimento delle risorse minerarie; ecotossicità dell’acqua dolce; tossicità umana cancerogena; tossicità umana non cancerogena. Il risultato finale è quindi un prodotto sostenibile se tutela il Pianeta, se è prodotto in modo responsabile e se il suo impatto viene dichiarato.

Per quanto riguarda gli altri indicatori, invece, per persone si intende il benessere di chi lavora un alimento e le sue condizioni di lavoro. I nutrienti, invece, riassumono con precisione i valori presenti all'interno dell'alimento e, in particolare, il contenuto di calcio, il rapporto proteine/grassi e il contenuto di sale. Infine, l'etichetta Positive Food comprende anche informazioni complete sulla filiera e tutti i passaggi che interessano un alimento dalla sua origine fino alla sua vendita.


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