Second Hand Economy: quali sono i comportamenti di acquisto degli italiani

Il mercato dell’usato è una forma di economia circolare che presenta oggi numeri in crescendo. Tra le motivazioni, non solo la sostenibilità ma anche il risparmio

Di Chiara Buratti

Ricerche e Pubblicazioni - Pubblicato il 11-07-2022

Il cosiddetto “second hand”; “di seconda mano”, sta crescendo sempre di più, facendosi largo spazio soprattutto tra i giovani e giovanissimi che già sono ben proiettati nel mondo dell’economia circolare, la quale fa del riuso e del riciclo non solo una tendenza ma un vero e proprio stile di vita vantando un business di non poco conto. In particolar modo, il second hand è cresciuto grazie alla forza dell’online e al proliferarsi di app che permettono lo scambio e la vendita di questo tipo di prodotti. Dare una nuova vita a ciò che, apparentemente, una vita non ce l’ha più è tra gli obiettivi delle piattaforme che si adoperano in questo campo. Una ricerca realizzata da BVA Doxa per Subito, rivela che il valore generato dalla second hand nel 2021 è di 24 miliardi di euro e rappresenta l’1,4% del PIL nazionale italiano, coinvolgendo quasi 23 milioni di cittadini.
Vediamo, nel dettaglio, quali sono gli oggetti “second hand” che gli italiani comprano e vendono.

La ricerca di BVA Doxa sul second hand

Secondo l’osservatorio condotto da BVA Doxa per Subito:

  • Il 52% degli italiani, quasi 23 milioni, ha comprato e/o venduto oggetti usati nel 2021, il 15% lo ha fatto per la prima volta;
  • La second hand non è più una seconda scelta: il 66% di chi ha acquistato ha specificatamente ricercato oggetti usati;
  • L’online è la vera forza propulsiva della crescita della second hand e costituisce quasi il 50% del volume d’affari totale, per un valore di 11,8 miliardi di euro;
  • L’esperienza di compravendita online di second hand è quella preferita, anche perché è sempre più simile all’e-commerce: internet è il canale più veloce per quasi la metà dei rispondenti (49%), offre una scelta più ampia (43%) e si può gestire comodamente da casa (41%);
  • Tra le categorie spicca, per valore generato, quella dei motori (11,5 miliardi di euro), che torna a crescere dopo un 2020 difficile, seguito da casa e persona (5,7 miliardi di euro)elettronica (4,1 miliardi di euro) e sport&hobby (2,6 miliardi di euro);
  • Sul podio delle regioni in cui l’economia dell’usato genera più valore ci sono: Lazio (3,4 miliardi di euro), Lombardia (3,3 miliardi di euro) Campania (2,4 miliardi di euro).

Dati che guardano, anzitutto, alla sostenibilità, che rimane il primo valore di riferimento dell’economia dell’usato (54%). La spinta più significativa deriva dal volume degli affari online che costituisce quasi il 50% del totale ed è passato da 5.4 miliardi di euro nel 2014 a 11.8 nel 2021, con una crescita netta di 1 miliardo di euro anno su annoÈ quindi proprio grazie all’online che il valore totale della second hand nel 2021 è tornato a livelli pre-pandemia (24 miliardi nel 2019, 23 nel 2020).

 

La second hand mantiene il terzo posto tra i comportamenti sostenibili messi in atto dagli italiani (52%), con picchi ancora più alti di adozione nel 2021 per laureati (68%), Gen Z (66%), 35-44 anni (70%) e famiglie con bambini (68%).  “La second hand economy nel 2021 entra a tutti gli effetti tra le abitudini di consumo degli Italiani, grazie anche al ruolo propulsivo del digitale, che si è evoluto attraverso l’introduzione di servizi sempre più integrati, che consentono di gestire la compravendita totalmente da smartphone, senza muoversi da casa”, ha commentato Giuseppe PasceriCEO di Subito

Online: il canale del second hand

Secondo la ricerca condotta da BVA Doxa, il 69% di chi ha comprato e venduto oggetti usati lo ha fatto online. Dal 2014 al 2021, gli utenti che si sono rivolti a canali di e-commerce per le proprie compere sono passati dal 30% al 70%; mentre i venditori dal 45% al 72%.   Il 2021, inoltre, segna un record per la richiesta di prodotti in e-commerce, che supera l’offline. Dall’Osservatorio emerge, inoltre, che il 72% di chi ha acquistato e il 69% di chi ha venduto lo fa almeno una volta ogni 6 mesi. Inoltre, il 72% di acquirenti e il 76% di venditori dichiara di avere comprato almeno lo stesso numero di oggetti dell’anno precedente, facendo in modo che la second hand diventi un’abitudine che attrae ogni anno nuove persone. In particolare, se si analizza il guadagno di chi ha venduto oggetti usati nell’ultimo anno possiamo parlare di una stima media di 1.121 euro.

Cosa comprano e cosa vendono gli italiani di "second hand"

L’Osservatorio prende in esame categorie e oggetti più popolari nella compravendita dell’usato. Entrando nello specifico, le categorie dove si compra di più online sono: 

  1. Casa&Persona (73%)
  2. Sport & Hobby (57%)
  3. Elettronica (54%)
  4. Motori (32%)

Nella top 3 dei prodotti più comprati online ci sono:

  1. Abbigliamento e accessori (34%)
  2. Libri e Riviste (31%)
  3. Informatica (27%)

Passando alle categorie di vendita online, troviamo lo stesso podio ma con percentuali differenti:

  1. Casa&Persona (70%)
  2. Elettronica (43%)
  3. Sport & Hobby (40%)
  4. Motori (19%)

I primi tre prodotti più venduti online invece sono:

  1. Abbigliamento e accessori (36%)
  2. Arredamento e Casalinghi (27%)
  3. Libri e Riviste (19%)

La second hand conferma il suo terzo posto tra i comportamenti sostenibili più diffusi degli italiani (52%), preceduto sempre dalla raccolta differenziata (94%) e l’acquisto di lampadine a LED (71%).  Sul podio dei valori di riferimento associati al mondo dell’usato troviamo:

  1. è una scelta sostenibile (54%)
  2. permette di dare una seconda vita agli oggetti (50%)
  3. è un modo intelligente di fare economia circolare (48%)

Tra coloro che, invece, vendono l’usato c’è il 79% degli intervistati che dichiara di essersi liberato da oggetti che non si usano più, il 44% al fine di riusare i prodotti e il 39% per guadagnare.  Dopo due anni di incertezze dovute alla pandemia e con una guerra in Europa, le persone ricercano nei consumi e, in particolare nella compravendita di usato, risposte a bisogni pratici forse a discapito dell’aspetto più ludico e gratificante della ricerca del pezzo unico o dello sfizio; inoltre, sembrano associare sempre più a questo comportamento valori forti legati al rispetto per l’ambiente e alla consapevolezza del proprio impatto ridotto grazie all’economia circolare.

E tra le prime tre regioni che spiccano per volume d’affari ci sono:

  1. Lazio (3,4 miliardi di euro);
  2. Lombardia (3,3 miliardi di euro);
  3. Campania (2,4 miliardi di euro).

Numeri che fanno pensare anche a una crescita alla luce di questo nuovo semestre che sembra valorizzare ancora di più il second hand.


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