Per Gruppo Nestlé un nuovo traguardo verso la sostenibilità: in UE il 95% del packaging è riciclabile

In un momento delicato per l’economia circolare nel settore degli imballaggi, in Europa Nestlé si contraddistingue per la sua ampia capacità di riciclo

Di Arianna De Felice

Company - Pubblicato il 11-04-2024

Il Gruppo Nestlé si posiziona tra le imprese con un alto livello di riciclo in UE. Secondo i dati rilasciati, infatti, l'impresa ha da poco raggiunto il traguardo del 95% di packaging dei propri prodotti progettati per il riciclo.

Una meta importante visti anche gli ultimi aggiornamenti normativi che stanno arrivando in Parlamento proprio in questi giorni e che intendono aumentare il riciclo degli imballaggi diminuendo così il livello di rifiuti sempre più alti.

Inoltre il dato diventa importante anche confrontandolo con le ultime previsioni Conai che stimano come, nell'anno in corso, il riciclo di imballaggi in Italia potrebbero arrivare a sfiorare il 75%.

La normativa europea sugli imballaggi

A marzo i ventisette Stati membri dell'UE hanno approvato il regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da essi provenienti. Dopo un periodo di diatribe e aggiornamenti, infatti, la direttiva è stata approvata dapprima dal Comitato dei rappresentati del Consiglio UE e successivamente anche dalla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo.

Il testo, che presto verrà sottoposto al Parlamento Europeo e al Consiglio per il via libera definitivo, aumenterà la sostenibilità del settore incoraggiando una maggiore riciclabilità degli imballaggi e contribuirà inoltre a ridurre alcuni ostacoli al funzionamento del mercato interno introducendo norme comuni sull'etichettatura e sulla gestione dei rifiuti. 

Stando al testo attuale della normativa, le nuove misure copriranno l'intero ciclo dell'imballaggio, comprendendo obiettivi fissati per la riduzione degli imballaggi (5% entro il 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040), vietando alcuni formati di packaging in plastica monouso nel 2030, nonché vietando l’uso di sostanze chimiche PFAS negli imballaggi a contatto con gli alimenti.

Il packaging riciclabile di Nestlé

Da anni ormai il Gruppo Nestlé sta lavorando per conseguire risultati sempre più significativi in ottica di economia circolare focalizzandosi su tre diversi fattori-chiave: riprogettare i propri imballaggi, ridurre al minimo i rifiuti e ottimizzare l’utilizzo di materiali riciclabili e riutilizzabili

Nello specifico il Gruppo si sta concentrando sullo sviluppo di packaging che utilizzano meno materia prima, alleggerendo ed eliminando coperchi, accessori, strati e pellicole di plastica non necessari, continuando però a garantire la sicurezza alimentare dei prodotti. Inoltre l'azienda è sempre pronta a testare alternative di imballaggio, sperimentando l’uso di sistemi di riutilizzo e di ricarica che prevedano la distribuzione di prodotti sfusi e di imballaggi riutilizzabili.

Un lavoro che sta dando i suoi risultati visto l'alto livello di riciclo raggiunto in UE. Parlando in numeri, l'azienda ha reso noto che, sempre a livello europeo, quasi l'83% degli imballaggi di plastica è progettato per essere riciclabile. Inoltre, negli ultimi cinque anni, il Gruppo ha ridotto del 33% l’uso della plastica vergine.

"Stiamo compiendo dei progressi nella riduzione del nostro packaging, nel renderlo più riciclabile e nell'utilizzo di materiali rinnovabili o riciclati" – ha dichiarato Antonia Wanner, Nestlé Head of ESG Strategy e Deployment – “Il design e i materiali utilizzati nelle nostre confezioni sono fattori su cui possiamo incidere direttamente. Ma vogliamo fare un ulteriore passo, fornendo il nostro contributo per la costruzione di infrastrutture per la gestione dei rifiuti, sostenendo l'armonizzazione delle normative e l’impegno per il rispetto dei diritti umani per i lavoratori del settore".

Va anche detto che affinché i materiali di imballaggio riciclabili vengano davvero riciclati, è necessario un potenziamento delle infrastrutture di gestione dei rifiuti. Anche in questo caso Nestlé è in prima linea, grazie anche alla sua collaborazione con diversi partner, per sviluppare e ottimizzare le infrastrutture di riciclo nei Paesi in cui opera e promuovere modelli di responsabilità estesa del produttore (EPR).


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