Global Private Sector Stocktake, una strada tutta in salita raggiungere gli SDGs entro il 2030

Per il 79% delle aziende italiane la mancanza di metodologie condivise per la valutazione dell’impatto è tra le principali barriere strutturali per il completamento degli SDGs

Di Redazione

Ricerche e Pubblicazioni - Pubblicato il 19-10-2023

L’UN Global Compact insieme ad Accenture ha realizzato la ricerca Global Private Sector Stocktake, condotta su 2.800 aziende mondiali, di cui oltre 130 del nostro Paese. I risultati del report sono stati presentati durante Italian Business & SDGs Annual Forum, l’appuntamento annuale e itinerante promosso dalla rete italiana dell’UN Global Compact, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo. 

Global Private Sector Stocktake, i risultati nel mondo

Il nuovo rapporto delle Nazioni Unite Global Compact e Accenture evidenzia la necessità di un'azione collaborativa e credibile da parte delle imprese, supportata dai responsabili politici, in linea con gli SDGs dove possono avere il maggiore impatto per raggiungere l'Agenda 2030.

Pubblicato a metà strada verso il 2030, il rapporto Global Private Sector Stocktake delle Nazioni Unite Global Compact-Accenture mostra che il settore privato è uno stakeholder critico nel raggiungimento degli SDGs. Attualmente, solo il 15% degli obiettivi degli SDGs è in linea, il progresso sul 48% è debole e insufficiente, e il progresso si è fermato o è tornato indietro sul 37% degli SDGs.

Il quarantaquattro per cento dei leader aziendali intervistati si aspetta che il governo metta in atto incentivi politici per aiutarli a integrare gli SDGs nella strategia aziendale e nelle operazioni, garantendo un campo di gioco equo per tutte le imprese. Vogliono anche indicazioni chiare su dove concentrare i loro sforzi e criteri di misurazione chiari e metodi di calcolo in modo che possano non solo riportare correttamente i progressi, ma anche prendere decisioni informate basate su questi dati.

Il rapporto presenta dieci percorsi per le imprese per agire sui 17 SDGs e avere un impatto significativo. I dieci percorsi identificati nel rapporto includono esempi applicabili a ciascuno degli SDGs e offrono una guida per aiutare il settore privato a costruire un mercato più sostenibile. Per aiutare il settore privato a raggiungere questi percorsi, i leader aziendali desiderano che i responsabili politici:

  • Implementino nuovi modelli incentivanti per ridefinire il successo in termini di rischio, rendimento e impatto. La principale richiesta da parte dei leader aziendali è la relazione e la divulgazione coerenti sulla sostenibilità (76%). Questo contribuisce a garantire che tutte le imprese siano valutate allo stesso standard sia a livello nazionale che globale.
  • Espandano i benefici del mercato per raggiungere un'impresa responsabile. La seconda richiesta è di adeguare il salario minimo nazionale ai livelli salariali dignitosi (71%) - un cambiamento alla struttura dei costi delle imprese, ma di valore e meritevole di perseguimento se equo. Inoltre, la maggioranza sostiene politiche che favoriscano la parità di genere, in particolare la divulgazione obbligatoria e l'azione sulle differenze salariali di genere (65%), e il congedo parentale obbligatorio e retribuito dalle imprese (58%).
  • Trasformino le basi dell'impresa per raggiungere la sostenibilità ambientale. Infine, le imprese supportano una serie di politiche più rigorose per rafforzare la protezione ambientale, garantendo principalmente che gli incentivi siano allineati per una transizione verso l'energia pulita. Le politiche secondarie riguardano l'assicurare divulgazioni obbligatorie in modo che tutte le aziende siano valutate allo stesso modo, incoraggiando un'azione uguale in tutti i settori.

Oltre al supporto politico insufficiente, i leader hanno indicato limitazioni strutturali come metriche di sostenibilità inconsistenti e carenze di competenze nei dati, in particolare come ragioni chiave che impediscono un maggiore progresso verso gli SDGs:

  • L'84% dei leader aziendali afferma che risorse di misurazione poco chiare per calcolare l'impatto verso gli SDGs impediscono alla loro azienda di progredire.
  • L'82% dei leader aziendali afferma che l'accesso limitato e/o la scarsa qualità dei dati limitano la loro capacità di misurare il contributo agli SDGs.
  • Il 77% dei leader aziendali ha espresso preoccupazione per una carenza o mismatch di competenze nella forza lavoro per realizzare l'impatto correlato agli SDG in tutti i settori.

Global Private Sector Stocktake, i risultati in Italia

Dallo studio emerge che il 94% delle imprese italiane è consapevole del ruolo del settore privato in termini di potenzialità di impatto sui Sustainable Development Goals (SDGs) e l’87% è impegnato per il raggiungimento di questi obiettivi. Tuttavia, solo il 48% crede che gli SDGs saranno raggiunti entro il 2030. Tra le barriere strutturali percepite dalle aziende italiane per il completamento degli obiettivi ci sono le difficoltà nel coinvolgimento delle catene di fornitura (per il 90% degli intervistati), un periodo di ritorno troppo lungo degli investimenti in sostenibilità (per l’84% del campione), la mancanza di metodologie e tecniche condivise di valutazione dell’impatto delle imprese (per il 79% degli intervistati) e la scarsità di incentivi per il settore privato (per l’86% del campione).

“La sostenibilità è ampiamente riconosciuta dal settore privato come un approccio irreversibile e necessario per favorire la competitività e la resilienza sui mercati e nel lungo periodo, ha dichiarato Marco Frey, Presidente UN Global Compact Network Italia. Le aziende hanno sempre più il ruolo di generare cambiamento e il loro potenziale di contribuire a migliorare il benessere dei cittadini, delle comunità e dell’ambiente circostante. Tuttavia, la scarsità di metodologie e tecniche condivise di valutazione dell’impatto delle imprese sullo sviluppo sostenibile è percepita come una delle barriere strutturali al raggiungimento degli SDGs”.

“Misurare il proprio impatto rappresenta la manifestazione della volontà, capacità e responsabilità dell’azienda di contribuire attivamente al miglioramento della qualità della vita delle persone e del Pianeta, in perfetta coerenza con quanto promosso dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director UN Global Compact Network Italia. È fondamentale per le imprese abbandonare l’approccio di pura rendicontazione e abbracciarne uno di tipo trasformativo, che consenta alle aziende di fissare obiettivi di miglioramento e riflettere sulle proprie strategie”.


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